mercoledì 27 febbraio 2013

Tsunami elezioni e nuovo fiocco rosa: anche un blog per la politica femminile di tutte e dal basso

Lo tsunami c'è stato, più prevedibile di quanto vadano dicendo in tanti. Bene, ripartiamo da qui. C'è molto di che riflettere. Oltre a quelli noti sull'inedita configurazione delle forze in Parlamento, il primo dato che ci interessa è: quante donne? e quali? Perciò abbiamo fatto subito i conti: quante donne in Senato, quante alla Camera, quali percentuali, quante a seconda delle forze politiche, quante erano prima, e dunque quali sono gli incrementi. Trovate tutto a questo post.
Altri dati che ci interessano molto, sono quanti e quali gli impresentabili (per usare un termine eufemistico) siedono ancora in Parlamento. 
E su tutto la grande domanda: quali alleanze si creeranno, e verso quali direzioni, adesso? E soprattutto: in tutto ciò, cosa faranno le donne?
La nostra rete-blog, sull'onda dei risultati elettorali, si è arricchita di un nuovo "punto nevralgico": un altro spazio politica femminile che va oltre le "regioni", in modo di poter essere comune a tutte, nato apposta per ospitare gli interventi di tutte le donne interessate a dare contributi: non solo blogger o politiche, ma anzi (oltre a queste!) il più possibile donne che non abbiano altri luoghi pubblici per esprimersi. Scriveteci qui: politicafemminile@gmail.com e i vostri pezzi saranno pubblicati.

giovedì 21 febbraio 2013

Monica Cerutti

Cara amica, sono Monica Cerutti e sono candidata quale capolista al Senato della Repubblica in Piemonte, per SEL. Sinistra Ecologia Libertà, il partito che rappresento, è l'unico ad aver posto una donna in cima alla sua lista al Senato nella nostra Regione.

Ho cominciato la mia avventura in politica nel 1994. Sin dall'inizio mi sono interessata di tematiche femminili e ho partecipato alla costruzione del Forum delle Donne dell’Ulivo, di cui sono stata anche portavoce.

In Italia abbiamo un disperato bisogno di una cultura di genere. Lo possiamo sentire quando ascoltiamo alla tv le battute sessuali che siamo costrette a subire e lo possiamo vedere quando molte donne sono costrette a mettere in mostra il loro corpo per dimostrare quanto siano brave e preparate. Purtroppo il berlusconismo e Berlusconi non sono scomparsi.

Sul lavoro non abbiamo le stesse opportunità che ha un uomo: per avere qualche soddisfazione dobbiamo lavorare il doppio e veniamo pure pagate meno. Senza parlare di quella odiosa pratica delle dimissioni in bianco: ci fanno firmare un foglio sul quale poi, magari sotto ricatto, scriveranno le nostre dimissioni.

In questi anni sono stata in Comune a Torino come consiglierà per due legislature, poi in Regione, sempre come consigliera, in questa legislatura, e adesso ho l'onore di essere stata candidata dal mio partito, come capolista in Senato. Domenica 24 e Lunedì 25 Febbraio saremo chiamate a votare per rinnovare il Parlamento. Mi piacerebbe portare la tua voce all'interno del Senato della Repubblica Italiana. Credo che insieme si possa cambiare questo Paese e per questo ti chiedo di rinnovarmi la tua fiducia, ma di farlo solo dopo aver controllato il mio lavoro di questi anni. Hai due modi velocissimi per farlo: puoi andare sul mio sito e, nella colonna a sinistra, controllare le proposte di legge, interrogazioni, ordini del giorno che ho presentato e vedi se ti rappresentano. Poi puoi anche andare sul mio sito elettorale e tutti i giorni, più volte al giorno, mettermi alla prova guardando cosa faccio. Ti aspetto anche sulla mia pagina facebook. Vieni a conoscermi; come diceva una vecchia pubblicità: "provare per credere"... è vero.

mercoledì 20 febbraio 2013

Mariacristina Spinosa

Sono Mariacristina Spinosa, e mi candido per il Senato con il Centro Democratico.
Care amiche e cari amici, il 24 e il 25 febbraio 2013 saremo chiamati a votare per le elezioni politiche nazionali: dopo più di un anno di governo tecnico, in cui l’Italia ha dovuto compiere scelte dolorose per dimostrare la propria stabilità economica di fronte all’Unione Europea, è giunto il momento di fare una scelta.
Il mio impegno continuo per una politica più giusta e più umana

Consapevole, Coerente e Costante. Consapevole dei diritti 
Per una politica più giusta e più umana: per dare voce a chi ancora non l’ha, perché è a partire da una società di diritti che si costruisce la società del futuro. Diritti che devono essere garantiti per tutte le persone: uomini , donne, lavoratori, lavoratrici, senza distinzioni di sesso, età ed etnia. 
Coerente nei valori 
Anche nei momenti difficili, non ho mai abbandonato i valori che da sempre caratterizzano il mio modo di fare politica: > Onestà > Trasparenza > Impegno > Competenza
Costante nella volontà 
Animata dalla passione che in tutti questi anni mi ha spinto a combattere e far valere le grandi e piccole battaglie per i diritti e i valori di cui grazie a voi mi sento portavoce. Per inseguire questi diritti e questi valori ho scelto di candidarmi nella lista del Senato per il Piemonte con il Centro Democratico - Diritti e Libertà, con Donadi e Tabacci, continuando il mio impegno nell’area del Centrosinistra e mettendo al servizio della società civile e delle istituzioni le competenze acquisite nel campo dei Diritti, dell’inclusione e delle pari opportunità quale Consigliere Regionale del Piemonte con la giunta Bresso prima, e attualmente come Assessore della città di Torino alle Politiche delle Pari Opportunità, Piani dei tempi e Orari della Città, Approvvigionamento ed Economato, Decentramento, Contratti e Appalti.
Mi trovate, oltre che sul mio sito, sulla mia pagina facebook.
Grazie per il vostro contributo.




martedì 12 febbraio 2013

Donne, vite, politica: cosa cambiamo

Non riesco a resistere alla voglia di rincontrarci e, grazie all’amica Claudia che mi offre un passaggio in macchina nello spazio che mi lascia la presentazione del mio libro tra Genova e Tortona, mi avventuro verso Bologna, con le stampelle come la volta scorsa. 
Il piacere di rivederci è sempre grande e ringrazio le amiche bolognesi e milanesi che hanno organizzato l’incontro: “nel nostro paese non c’è stato un movimento di emancipazione” Lea Melandri nella lettera di convocazione cita Dario di Vico e sostiene che “l’inclusione delle donne” tra le candidature viene da un sistema maschile in crisi più che da iniziative forti delle donne. Le candidate cooptate e grate ai leader maschi difficilmente metteranno in discussione l’ordine patriarcale esistente, in crisi profonda ma con un potere decisionale nelle mani di pochi uominii. E le donne bolognesi auspicano che “il partire da sé”, ormai entrato nelle fabbriche, nelle università e nelle professioni entri anche in Parlamento e nei consigli.
Vorrei riprendere il mio intervento ma prima voglio ricordare alcuni concetti che sono emersi durante la giornata perché penso importante collegare i discorsi e delinearne il filo che li attraversa, sennò si rischia ciascuna di parlare da singola e la relazione non emerge o si manifesta con tensioni non chiare. Mi scuso con chi è intervenuta al pomeriggio: ero stanca e non ho più preso nota e ricorderò solo ciò che mi ha più colpita.
Gli interventi si susseguono veloci (forse bisogna rivedere la rigidità dei 5 m.) e molte rilevano che il maggiore numero di donne elette, quel probabile 30% finora mai raggiunto in Parlamento, può rappresentare una novità tutta da costruire: SNOQ non è generosa con le donne che sono state in Parlamento prima (Bia Sarasini) e mi sembra, dall’atmosfera che si respira che anche qui si è poco generose con chi ci andrà ora. Lia Cigarini chiede molto in termine di cambiamento, ricorda il coraggio delle Pussy Riot con il concerto punk in Chiesa e l’attacco diretto a Putin in nome del femminismo. Aggiunge che è meglio non legiferare se si imbriglia la libertà delle donne,” la Costituzione basta e avanza, la libertà non è riconducibile alla democrazia” Ricorda che nel femminismo si è usato con cautela il giudizio sull’operato delle elette e chiede che ora si sottopongano al giudizio femminista e non solo a quello degli uomini.
Marina Terragni si dice affaticata dalla resistenza incontrata a promuovere candidate e sostiene che abbiamo perso inutilmente tempo. L’esperienza del tavolo promosso da Anita Solego a Milano dimostra che ci sono scambio e relazione se c’è reciprocità che non si può pretendere da tutte. Fulvia Bandoli legge una parte dell’intervento mirato a d affermare il rapporto duale ed efficace con Franca Chiaromonte, sia in Parlamento che nel partito, e ritiene molto importante il lavoro legislativo fatto. Oggi dobbiamo sovvertire l’ordine e il potere maschile con un potere che viene dalla conoscenza e dal sapere, quello che genera un poter fare e un poter dire, un agire collettivo e relazionale (H.Arendt). Alcune dicono chiaramente che non hanno interesse a votare non per protesta ma perché nessuno fa proposte interessanti (Letizia Paolozzi) altre sostengono che più che fare oggi bisogna disfare. Dentro le istituzioni e fuori, due mondi che non si confrontano e che producono l’uso di Noi e Voi. Le giovani sbottano: “volete capire che senza lavoro non siamo libere?” Richiedono reddito di cittadinanza e, sorprendentemente, l’assegno di maternità, quello dei governi di destra. Il problema per loro è di non poter diventare madri quando lo desiderano, più che la possibilità di abortire, garantita comunque da una legge da far rispettare.Tra le ex che sono state al governo delle città e in Parlamento interviene con molta onestà Luana Zanella spiegando le sue differenti esperienze con il supporto di altre e con l’entusiasmo comune. Gli interventi delle candidate femministe, Ida Dominijanni e Luisa Boccia, mi sembrano molto giustificativi e sofferti: il vanto di Vendola di liste femministe passa attraverso i loro corpi. Eppure sul loro pedigree femminista nessuna può dubitare, quindi la relazione c’è, forte di decenni, e la speranza di cambiare insieme a loro dovrebbe rassicurarci nonostante tutto.
Sono intervenuta in mattinata per dire che dovevamo tentare il cambiamento con le donne che saranno elette, soprattutto quelle che vorranno relazionarsi a noi, e che questa volta, per tante delle ragioni dette lì, sarebbe stato più facile e necessario.
Il simbolico maschile, impoverito come non mai ma subìto in questa nauseante campagna elettorale di pochi uomini che si parlano tra di loro (quelli che hanno deciso ancora una volta chi nominare, più che chi fare eleggere in Parlamento), non è più sopportabile non solo dalle femministe, ma dai giovani e dalla totalità di donne e uomini italiani. Corruzione e spreco del denaro pubblico, tassazione che uccide i risparmi, disoccupazione, precarietà, chiusure e fallimenti ma soprattutto la vita delle persone tenuta in nessun conto sono caratteristica comune di una classe politica che a noi, non sa porre nessuna offerta elettorale credibile.
I poteri sono nelle banche e nella finanza, oltre che nella criminalità organizzata, e le decisioni si prendono in Europa e negli organismi finanziari internazionali
Uno stato con le sue istituzioni da rifondare, forme di convivenza e di società da ritessere, democrazia da reiventare. Abbiamo tante competenze tra noi, perchè non formuliamo e confrontiamo ipotesi? Loretta Napoleoni ha capito da anni che la Cina e i BRICS avrebbero reso l’eurocentrismo non più sostenibile e ora fa una ipotesi di euro a due velocità. Parlare di sviluppo e non considerare la decrescita ormai reale non ha più senso. A Venezia ecofemministe ne hanno discusso. Pensare in grande, dare forma ai desideri, riportare la vita al centro. C’è da riformulare anche il nostro linguaggio, liberarlo da “mantra” che stanno diventando ripetizioni rassicuranti e ripetitive. La sfida è alta ma solo noi abbiamo qualcosa da dire di nuovo
Di questo sono convinta. Mettiamoci a lavorare insieme e crediamoci. Questo desidero e questo mi aspetto.

mercoledì 6 febbraio 2013

La Politica Femminile è nuovo ossigeno per la politica

Benvenute e benvenuti su Politica Femminile Piemonte. 
Le ragioni per cui riteniamo che la politica femminile possa essere vero ossigeno per la politica le abbiamo date qui, nel post di esordio del primo sito di questa rete-blog, che ha preso avvio da Milano, con la Regione Lombardia.
Dal sito dedicato al Piemonte cercheremo di dare voce alle donne politiche piemontesi: da quelle impegnate in Parlamento, a partire dalle candidate che si presentano alle prossime elezioni per Camera e Senato, alle amministratrici già all'opera sul nostro territorio, in un dialogo che speriamo pieno di partecipazione con le donne che operano nei più svariati campi del tessuto sociale. Ci daremo da fare, perché consapevoli di quanto il mondo abbia bisogno delle donne, e la politica della Politica Femminile.